Come ha già scritto Kebaplover, se il soggetto è in moto non se ne fa nulla. Se invece è fermo, il cavalletto o qualsiasi altro sostegno di fortuna è il fulcro per ottenere una foto in notturna ben riuscita. Inoltre gli ISO alti si fanno sentire, a livello di granulosità della foto, più sui colori scuri, quindi si noterebbe parecchio su una foto in notturna. La cosa migliore in questi casi è, paradossalmente, cercare di tenere un ISO basso lavorando più sul tempo di esposizione o sul diaframma. Se si ha l'ISO automatico consiglio vivamente di impostarlo manualmente a 100 o 200; visto che di notte un sostegno fisso è obbligatorio, tanto vale fare le cose con calma e per bene.
Premessi questi dettagli, una foto in notturna richiede molto più studio di una foto normale, specialmente sulle luci. Di notte il livello generale di luminosità dell'ambiente è basso, però al suo interno ci sono forti escursioni di esposizione, basti pensare alle luci dei lampioni. In questi casi è opportuno fare alcuni scatti di prova per controllare le luci e le ombre (con le digitali si ha la possibilità di farlo) finché non si raggiunge il risultato desiderato. Inoltre se nella "scena di scatto" è presente una moltitudine di fastidiosi movimenti (persone, macchine o anche il moto ondoso del mare o nuvole), il trucco è allungare il tempo di esposizione quanto più possibile; in questa maniera l'oggetto in movimento rimane per poco tempo su un determinato punto del sensore, un tempo insufficiente per impressionarlo con la sua immagine, quindi sulla foto scompare o comunque non si nota; Se invece a muoversi sono sorgenti luminose, esse tracceranno delle scie lungo tutto il loro movimento.
Se il risultato non ci soddisfa, per esempio ci sono troppe escursioni luminose sull'immagine, esiste una tecnica di fotografia che genera una immagina definita come HDR, High Dynamic Range, e consiste nel sovrapporre due o più immagini identiche scattate ad esposizioni diverse e montarle tramite un apposito programma (diverso dai comuni programmi di fotoritocco, ci sono programmi creati ad hoc), affinché si riesca a catturare una gamma di esposizioni molto maggiore a quella che è in grado di catturare il sensore avvicinandosi a quella dell'occhio umano e, talvolta, anche superarla. La fotografia in HDR obbliga l'utilizzo del cavalletto ed è un tipo di scatto un po' più tecnico, però una volta che si impara come si usa si apre una porta su un nuovo mondo. Io la sto sperimentando proprio in questi giorni e devo dire che è favolosa.
Qui c'è un approfondimento.Se ci sono altre domande sono a disposizione.
